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Introduzione (e primi pensieri di ottobre)

Data: 14/10/2025

Finalmente riesco a convincermi per scrivere su questa pagina. In questo periodo ho avuto modo di osservare molte cose nuove e sono stata tanto in movimento. Forse più in questo periodo che in qualsiasi altro periodo della mia vita fino ad adesso. Se ci penso, è da metà Settembre che non provo una vera sensazione di calma e rilassamento, ma sto iniziando a rallentare e penso che presto riuscirò a trovare un ritmo stabile. E questo rallentamento vuol dire, a livello pratico, che riesco a pensare più facilmente, e mettere in ordine anche qualche pensiero.
Cominciando dall'inizio, il 15 Settembre ho avuto un incontro con l'endocrinologo per quanto riguarda la terapia ormonale, dove mi è stato chiesto di fare ulteriori analisi prima di poter accedervi (ahia). Questo ha messo in scompiglio tutti i miei ritmi, e arrivava al momento peggiore, perché avevo aspettato per questo incontro oltre 5 mesi dalla sua prenotazione (di più se consideriamo anche i mesi di incontri che hanno portato a questo) e lo vedevo come una sorta di sollievo, dopo anni ed anni di frustrazioni e problemi, e sapere che mi sarei dovuta buttare di testa di nuovo dritta nei meandri del sistema sanitario nazionale italiano mi mandò in crisi. Non aiutava sapere che avevo un esame per la patente soli 7 giorni dopo queste notizie. Forse sarà stata la settimana più stressante della mia vita. Ricordo che facevo fatica a fare qualsiasi cosa che non fosse stare sul telefono tutto il giorno, e avrò pianto almeno 15 volte nel corso di una settimana. Ripensandoci adesso, mi sembrà uno di quei momenti della mia vita a cui vorrei poter tornare con una macchina del tempo solo per poter dare alla me del passato un abbraccio, ma in effetti è ancora presto e forse anche la me di adesso è una me del passato che ha bisogno di un abbraccio. Passato l'esame della patente è arrivato il vero problema: trasferirsi a Napoli. La convivenza è un po' una tortura. Dover avere pazienza con familiari come mia sorella non mi dispiace, perché, nel suo caso specifico, so che lei è più piccola di me e ha bisogno di pazienza, e so che lei è molto simile a me in molti modi quindi riesco a capire come comportarmi, ma avere persone della tua stessa età che si comportano in modo immaturo è veramente difficile da affrontare Non mi considero mai una persona particolarmente matura, anzi. Mi è stato detto che sono maturata molto nell'ultimo periodo ma io penso sarebbe di per se immaturo adagiarsi su quest'idea e finirei per diventare immatura negli occhi degli altri. Io cerco di avere pazienza e non mi piace arrabbiarmi contro le persone, perché mi fa perdere concezione di quello che penso veramente (e forse anche perché mi è stato inculcato di pensare che ogni mia arrabbiatura sia in realtà illegittima ed esagerata), ma non riesco mai a comprendere qual è il limite fra l'assecondare una persona per stare meglio assieme ed il dargli sempre ragione pur di non causare casini. Quando inizio a fare pensieri su queste cose, il mio istinto mi dice di rinchiudermi in me stessa in modo tale da non pensarci, ma purtroppo questo è un lusso che non posso più permettermi.
Oggi stavo pensando proprio a questa nozione del maturare, e a quello che sono io veramente. mi piace pensare di me stessa e di ogni individuo come processi in continuo sviluppo, e non semplicemente una serie di persone che condividono dialetticamente lo stesso corpo. Eppure credo che allo stesso tempo c'è un'essenza all'interno di me che è invariabile. Forse la risposta è che ciò che cambia e ondeggia durante gli anni è semplicemente la forma che questa essenza prende, e siamo in realtà tutti destinati a spiegarci lentamente nel corso della nostra vita finché non ci spegnamo, momento in cui dobbiamo sperare di esserci spiegati a dovere e non avere più niente da scoprire. Parlare della morte mi angoscia, quindi penso che smetterò qui. Tutto sommato penso di stare abbastanza bene adesso. Mi sto abituando alle novità in una maniera in cui non avrei mai pensato di essere capace, anche se questo mi fa paura, ed è proprio ciò che mi ha portata a chiedermi se la vera me è ancora presente e ha preso una nuova forma, oppure sono diventata tutt'altra persona da chi ho sempre visto allo specchio. Ancora non ho trovato una risposta che mi soddisfi riguardo a questo, ma non mi stresso troppo a riguardo (anche perché ce ne sono già di cose su cui stressarmi, cerco di non aggiungerne alla pila).